Skip to content

Cosa facciamo

L'inserimento presso il Centro Diurno Alberoblu dell'Istituto don Calabria prevede la costruzione e la redazione di un Progetto individuale, il PTRP (Progetto Terapeutico Riabilitativo Personalizzato) che permette di individuare gli ambiti di intervento basandosi sulla storia esistenziale e clinica della Persona. Una volta definiti gli obiettivi a breve e a lungo termine si programma l'inserimento dell'Utente nella vita del Centro Diurno e nelle attività e nei laboratori di seguito descritti.

Descrizione del progetto

Attività psicologiche - psicoterapeutiche

Colloqui individuali e gruppi

Foto di un gruppo di terapia

Hanno lo scopo di sostenere il paziente nel proprio personale percorso psicoriabilitativo, intervenendo sul contenimento e sull'organizzazione dei processi cognitivi, emotivi e comportamentali facendo leva sulle risorse della persona e considerando al contempo i limiti e le criticità legate alla psicopatologia. Tale intervento, infatti, muovendosi sul delicato confine tra un'ottica di sostegno e una di espressione, fornisce schemi e confini alle dinamiche interne apparentemente scollegate dalla logica funzionale comune. Tali incontri hanno cadenza settimanale e permettono anche di monitorare l'andamento del processo di adattamento del paziente. Questo intervento viene parivisionato e supervisionato con gli altri operatori del centro e con lo psichiatra di riferimento.

Colloqui con i familiari e sostegno alla genitorialità

Effettuati con periodicità variabile, gli incontri svolgono una funzione psicoeducativa, fornendo alle familiari informazioni inerenti la patologia e la terapia riabilitativa, nonché nella condivisione e confronto rispetto ai propri vissuti emotivi specifici di caregivers.

Tra gli obiettivi ci sono anche quelli di sollecitare e promuovere nei familiari atteggiamenti e comportamenti adeguati nei confronti del paziente, verificare gli interventi in atto per adeguarli ai cambiamenti avvenuti.

Attività terapeutico - riabilitative

Laboratorio di danza movimento terapia

Attività individuale o di gruppo in cui si dà particolare rilievo al corpo e alle sue espressioni. Attivando la dimensione consapevole del corpo, si favorisce una coscienza di sé radicata nell'esperienza corporea, fondata sulla connessione tra sensazioni corporee, vissuti emotivi, immagini e parole (immagine corporea); ha perciò come finalità educativa e terapeutica primaria l'attivazione di competenze corporeo- emotive e la regolazione emotiva.

Ogni seduta, che dura 50 minuti, comincia con un momento di riscaldamento e di contatto con il proprio corpo, seguono giochi di vario genere che vanno a stimolare sia le relazioni interpersonali sia il proprio mondo interno con l'obiettivo di riconoscere e verbalizzare le emozioni. C'è poi un momento di restituzione in cui ciascuno è invitato a condividere tramite un disegno o tramite una posizione corporea il proprio stato emotivo. Per il paziente l'attività di danza movimento terapia diventa un momento di autentico contatto con le proprie emozioni più intime, difficilmente contattabili nella quotidianità; inoltre è molto importante per mantenere vive e autentiche alcune relazioni significative all'interno del centro diurno.

Laboratorio di scrittura

Nel laboratorio di scrittura, attraverso la produzione di un tema, si stimolano i partecipanti ad esprimere il proprio mondo interiore e a liberare la propria creatività. Tale attività è infatti finalizzata a stimolare sia i così detti processi cognitivi "freddi", quali la memoria di lavoro, episodica e semantica, le funzioni esecutive che sostengono il processo di progettazione e pianificazione del testo scritto e i processi attentivi, sia i processi cognitivi "caldi", quali la manifestazione della propria emozionalità e degli stati interiori. Nello specifico, l'utente sarà stimolato a recuperare le competenze e conoscenze linguistiche acquisite durante la scolarizzazione ed a condividere i suoi vissuti in modo realistico, consolidando l'esame di realtà attraverso il riconoscimento delle esperienze realistiche e degli elementi che appartengono alla propria fantasia ed al suo mondo interiore.

Attività riabilitative

Laboratorio artistico e di attività manuali

Foto di mani che lavorano la creta

Rappresentano un momento di alleanza pratica nella costruzione di situazioni di vita. Le varie tecniche vengono usate come occasione per valorizzare le risorse soggettive e per stimolare l'espressione dell'individuo, la comprensione dei propri bisogni e la possibilità di cambiamento negli schemi comportamentali patologici o meno. Le attività manuali hanno un ruolo di "rilevatore" di tutta una serie di funzioni e competenze d'insieme: comportamentale, comunicativa, relazionale, cognitiva. Nell'ambito del progetto, vengono organizzate quelle attività in grado di esaltare la creatività, la concentrazione, la manualità, l'ideazione e la cooperazione. La scelta del lavoro da effettuare per ogni singolo paziente è finalizzata al potenziamento delle attitudini già possedute e alla scoperta di abilità e di competenze nuove. La gamma di attività manuali va da livelli base a livelli più avanzati. Tale intervento utilizza la manipolazione come forma di conoscenza ed espressione, con lo scopo di affinare i movimenti ed acquisire uno strumento espressivo. L'obiettivo non è creare un oggetto, bensì l'acquisizione del processo che conduce alla creazione, cioè la conoscenza dei movimenti fini delle proprie mani e dei loro effetti sulla materia. Pittura, Scultura, Ceramica, Cucito.

Laboratorio di fotografia "Esperienza - Immagini - Narrazioni"

Foto di donna che annusa dei fiori

Il progetto prevede un percorso di conoscenza, elaborazione cognitivo-emotiva ed espressione dei propri vissuti: artendo dall'esperienza di attività fotografica che si svolge all'esterno del centro, il paziente rielabora gli stimoli visivi prodotti, narrando le sensazioni e le idee che tale materiale fotografico gli suscita. In tal modo, il paziente può sperimentare un contesto favorente la consapevolezza dei propri stati d'animo, che tramite la fotografia vengono entiti ed espressi attraverso una modalità facilitata.

Lo scopo è quello di permettere, attraverso un nuovo canale di comunicazione, di sentirsi più competenti nel riconoscere, elaborare ed esprimere il proprio mondo interno. Il laboratorio è così strutturato:

  • Uscita settimanale per fare le fotografie (ESPERIENZA);
  • Attività di rielaborazione dello stimolo visivo prodotto dalle fotografie fatte (IMMAGINI);
  • Raccolta delle narrazioni create a seguito della rielaborazione cognitivo-emotiva del materiale fotografico (NARRAZIONI).

L'attività diviene per l'Utente un momento in cui poter assemblare in un continuum fluido il riconoscimento delle proprie emozioni, l'espressione delle stesse e la connessione con le esperienze che svolge.

Laboratorio teatrale

L'esperienza della conoscenza e dell'espressione delle emozioni è alla base di questo laboratorio: la possibilità di entrare in contatto con vissuti emotivi tramite il rassicurante approccio ad una parte e ad un copione garantisce a tale sperimentazione una funzione protetta e terapeutica. La dimensione riabilitativa sta nell'adattamento dell'Utente ai ruoli, alle regole e ai tempi del laboratorio teatrale.

Laboratorio multimedia

Il laboratorio si configura come autonomo e di supporto alle altre attività del CD. L'utilizzo delle nuove tecnologie, l'approccio con i social network e la produzione di contenuti che permettono l'esperienza di creazione di e costruzione di un prodotto con finalità divulgative sono gli elementi che caratterizzano le finalità di tale attività. Grazie a canali come Instagram si potranno conoscere e condividere esperienze, idee e attività dei pazienti del CD.

Attività riabilitative - motorie

Attività motoria di gruppo

Foto di persone che fanno attività in palestra

Il progetto di attività motoria, ha come obiettivo quello di limitare i rischi di obesità, della compromissione della forma fisica, e di creare una serie di esperienze motorie attraverso un'attività multilaterale che si sviluppa nella ratica settimanale di alcune attività. È un'attività motoria di gruppo orientata al miglioramento della mobilità articolare, al potenziamento dei muscoli che determinano le posizioni corrette delle singole parti del corpo e che permettono il giusto allineamento e il mantenimento delle curve rachidee, ed orientata ad una sollecitazione specifica dei muscoli respiratori. Questi interventi convergono per correggere i paramorfismi tipici in persone con ipotonicità muscolare causata da una tendenza all'ipomotricità. L'attività viene arricchita mensilmente con lezioni basate su alcuni giochi motori atti a sviluppare collaborazioni interpersonali senza trascurare l'aspetto ludico. Viene proposta un'attività ginnica di gruppo in maniera "dolce", focalizzata su: ricondizionamento posturale, mobilità del rachide, equilibrio del corpo in forma statica e dinamica, miglioramento della coordinazione oculo-manuale e spazio-temporale. Verranno utilizzati sia piccoli attrezzi come bacchette, coni, funicelle e palloni che grandi attrezzi come parallele multiterapiche e palloni psicocinetici. L'attività ha come scopo il raggiungimento di progressi sempre maggiori nel proprio comportamento motorio cercando di formare un gruppo sempre più coeso.

Gruppo karate "Dōjō Alberoblu"

Foto di persone in kimono da karate

Si propone l'attività di karate come esperienza sportiva in un piccolo gruppo, con l'obiettivo di incentivare lo sviluppo di una maggiore consapevolezza corporea, l'aumento del senso di autoefficacia, la co-costruzione di un'identità gruppale volta a favorire il processo di individuazione in quanto si tratta di un momento condiviso con altri praticanti e indipendente dagli altri contesti sociali e familiari. In particolare, per quanto riguarda l'utente, saranno sviluppati gli aspetti legati alla coordinazione generale e alla manualità fine, nonché l'attenzione e la concentrazione finalizzata ad acquisire una maggiore consapevolezza della propria corporeità nello spazio ambientale e relazionale. L'utente, attraverso l'esercizio della pratica marziale, sarà stimolato a inibire le stereotipie motorie e a modulare la rigidità nei movimenti.

Stanza multisensoriale

Foto della stanza multisensoriale

La stanza multisensoriale nasce come ambiente progettato per il benessere, prodotto dalla stimolazione dei 5 sensi in maniera controllata. La teoria sulla quale si basa la progettazione di tale stanza, va sotto il nome di Metodo Snoezelen, volto a sviluppare la percezione in pazienti con disabilità intellettive. L'idea è quella di ricreare degli apposti ambienti dove i pazienti possano essere stimolati attraverso luci, suoni, colori, sapori e manipolazioni, al fine di creare suggestioni attraenti che incrementino la percezione. Il termine Snoezelen nasce dalla combinazione delle due parole "snuffeln" (esplorare) e "doezelen" (rilassarsi). I pazienti con disabilità, infatti, poiché tendono a vivere in un mondo tutto loro, all'interno di tali ambienti vengono spinti ad esplorare e ad entrare maggiormente in contatto con il mondo circostante; ogni componente d'arredo all'interno ha il preciso scopo di stimolare uno dei 5 sensi, aiutare il paziente a prenderne coscienza e generare un diffuso senso di benessere e calma.

Attività di formazione

Progetto "Articolo Tre"

L'esperienza pluriennale dell'Istituto Don Calabria di Roma a favore dei disabili psichici, è stata terreno fecondo per ideare, creare e gestire modalità alternative d'intervento riabilitativo che partissero dai "talenti", dalle risorse e dalle potenzialità di questi soggetti piuttosto che dai loro deficit.

Le esigenze esistenziali delle persone disabili ricalcano quelle di ogni altro essere umano che deve costantemente armonizzare un'immagine di sé legata ad aspetti interpersonali, che ne definiscono il ruolo sociale, con un'immagine legata ad aspetti intrapersonali che ne definiscono il nucleo della sua identità.

Sono le facce di una stessa medaglia e sarebbe azzardato pensare di poter sostenere la persona disabile, senza tener conto di entrambi questi aspetti che si potenziano a vicenda: il sostegno del Sé e l'assegnazione di un ruolo sociale attivo nel mondo.

Il problema della propria diversità, nel vissuto della persona disabile, si pone precocemente sia nel tessuto familiare, con parenti e fratelli, sia nel tessuto scolastico con i pari, dove un'integrazione formale, crea comunque un senso di disagio e di esclusione. Al termine della scuola dell'obbligo si apre il problema della gestione della quotidianità della persona disabile il cui destino inizia a divergere maggiormente dai suoi coetanei privi di problemi.

Alla luce di quanto esposto, il Centro Diurno "Alberoblu" dell'Istituto Don Calabria di Roma, realizza un progetto denominato "Articolo 3" che fa parte a tutti gli effetti delle prestazioni erogabili da un Centro Diurno psichiatrico, nell'alveo di quelle che la legge definisce "...attività pre-formative e formative".

Il progetto "Articolo 3" si articola in queste fasi:

FASE 1

Incontri programmati e concordati con l'utente da parte di un'equipe specializzata (psicologo, assistente sociale, psichiatra, educatore) che produce un bilancio delle competenze esistenti e da sviluppare, relativo alle motivazioni lavorative, ai desideri, alle capacità produttive e di socializzazione, ai limiti e alle risorse globalmente intese.

FASE 2

Inserimento presso il Centro Diurno "Alberoblu" nel progetto " Art. 3" con una frequenza di due/tre mattine a settimana, dalle 10.00 alle 14.00 per svolgere attività di tipo psicoeducativo (uscite sul territorio, elaborazione C.V. simulazione dinamiche di gruppo in contesto lavorativo) finalizzata alla partecipazione lavorativa ma allo stesso tempo di sostegno psicologico e di conoscenza reciproca con gli operatori e con le altre persone interessate, anche al fine di un'organizzazione in comune del tempo libero. La metodologia utilizzata di queste attività prevede l'utilizzo del colloquio individuale e di gruppi di orientamento. In tutte le giornate è previsto il pranzo alla mensa comune.

FASE 3

Esperienza di "formazione in situazione" con tutoraggio. Sulla base del bilancio delle competenze di ogni singolo disabile, viene realizzata, a cura dello psicologo e degli educatori una formazione in situazione con lo scopo di:

  • fornire abilità operative, spendibili in modo efficace all'interno dei contesti lavorativi reperiti;
  • lavorare sull'acquisizione e potenziamento delle abilità relazionali sia da un punto di vista prettamente comportamentale che di vissuto interno.

Questa "formazione in situazione", si realizza nell'attività produttiva alberghiera presente nell'Istituto don Calabria - Roma, precisamente nella CASA per FERIE in uno dei seguenti settori: Addetti alle pulizie, Servizio guardaroba e lavanderia, Servizio di ristorazione – Bar.

Questa fase formativa, ideata e pensata nel segno del learning by doing, prevede una frequenza di 2/3 mattine alla settimana, e viene supervisionata dallo psicologo e da un tutor.

È prevista l'alternanza di brevi momenti teorici, da colloqui di sostegno individuali, e colloqui orientativi di gruppo. Questa prassi consentirà all'equipe di poter progressivamente introdurre la persona, alla possibilità di "sperimentarsi" in un contesto lavorativo reale.

Attività di socializzazione e ri-socializzazione

Band musicale integrata "Decibel +"

La band

Il progetto Decibel, consiste nella creazione di un gruppo musicale integrato. Quest'ultimo è costituito da Utenti e Operatori del CD che mettono a disposizione le loro competenze musicali e canore, con l'obiettivo di trasmetterle attraverso l'insegnamento e la pratica, in un clima di divertimento ed empatia in cui ci si possa sentire liberi nell'espressione di un talento e uniti dalla passione per la musica. Il gruppo "Decibel +" si incontra una volta a settimana e si esibisce in contesti esterni due o tre volte l'anno.

Presentazione